“Grazie perché tu parlato me”. Nel nostro percorso abbiamo imparato che è fondamentale porsi fin da subito come ascoltatrici e come persone desiderose di conoscere e scambiare, non di insegnare, ma di entrare in relazione.

“Grazie perché tu parlato me”. Nel nostro percorso abbiamo imparato che è fondamentale porsi fin da subito come ascoltatrici e come persone desiderose di conoscere e scambiare, non di insegnare, ma di entrare in relazione.

A Celadina l’esperienza di cittadinanza attiva si arricchisce con un percorso di conoscenza reciproca alla scoperta di lingue e culture

Il racconto di Adele e Silvia

Adele e Silvia vi va di presentarvi e di raccontarci il progetto con cui partecipate alla Rete di Celadina?
Adele: Sono Adele Donini, referente sul territorio di Celadina e Gorle dell’associazione di Colognola l’Arcobaleno e da qualche anno sono insegnante volontaria della scuola di italiano per mamme straniere, insieme ad altre 6 volontarie.
Silvia: Sono Silvia Vignati, volontaria dell’associazione e insegnante di scuola di italiano.
Adele: Il progetto con cui partecipiamo alla Rete di Celadina parte nel 2015 nel territorio di Gorle con un progetto di avvicinamento e conoscenza di alcune mamme straniere, sostenuto fortemente da scuola e comune di Gorle, che oggi include anche la scuola di italiano e in generale momenti di condivisione.

Come è nata l’esperienza di Gorle e poi di Celadina?
C’è un episodio che mi sento di riportare: un giorno, in un parco, ho deciso di parlare con una donna seduta accanto a me sulla panchina. Il dialogo che ne è scaturito mi ha fatto capire che si è sentita vista, ascoltata, la frase che mi ha rivolto mi è rimasta impressa “Grazie perché tu parlato me”.

Dopo questo episodio, avendo conosciuto la realtà di Ruah, ho scelto di investire il mio tempo libero nell’insegnare italiano a persone straniere come volontaria; contemporaneamente mi sono resa conto che sul territorio che abitavo non c’era nulla per le mamme dei compagni di classe dei miei figli.

Questa riflessione, insieme alle forti alleanze territoriali, in primis la scuola, ha portato all’organizzazione di un evento, una “festa dei popoli”, molto semplice, di reciproca conoscenza.

È stato il primo step. Finita questa è rimasta la domanda e la volontà di conoscersi ed è partita subito dopo l’idea di progetto col Comune: incontri organizzati durante le mattinate, per includere le donne isolate a casa, con cadenza quindicinale, sviluppando il tema del cibo e il valore dello stesso (cura, celebrazione, festa, salute). Sono state invitate anche le insegnanti della scuola a collaborare per la diffusione e la collaborazione. Questa iniziativa è stata poi replicata a Celadina, da dove arrivava una buona parte delle nostre mamme, includendo anche le mamme della scuola primaria e secondaria.

Come si svolgevano gli incontri?
Ogni incontro aveva i suoi riti: l’aspettarsi, l’accoglienza. Da lì un input con alcuni disegni, come ad esempio il the, e cominciava il dialogo sulle tradizioni e le differenze raccontando il perché di alcuni gesti tanto comuni quanto significativi.
Fondamentale è stato il porsi fin da subito come ascoltatrici e come persone desiderose di conoscere e scambiare, non di insegnare, ma di entrare in relazione.

E la scuola d’italiano?
A partire da settembre abbiamo iniziato la scuola di italiano, per queste mamme, ma non finalizzata solo all’apprendimento della lingua; infatti si è intervallata la scuola di italiano con giornate a tema: la scuola e il territorio, le realtà del territorio e gite nei luoghi di Bergamo.

Come si è evoluto nel tempo il progetto a Celadina?
A partire dal 2018 ci si è spostati al Civico 7, in Celadina, entrando anche in Rete. La coabitazione nello spazio e la presenza in Rete hanno portato a conoscere una serie di realtà e a coprogettare, insieme ad un sottogruppo di Rete, la “Cena della comunità” alla quale hanno partecipato moltissime mamme legate al progetto. Questo ha permesso di entrare in relazione con la parrocchia e il parroco e, a ottobre, potersi trasferire negli spazi dell’oratorio.
Inoltre già nel 2017 avevamo messo in atto un collegamento con il CPA di Bergamo per dare valore alla formazione linguistica e all’alfabetizzazione, con esami di certificazione.
Nel 2019 è arrivata un’offerta del Fami che ha permesso di rimettere ordine rifacendo i test di livello per la lingua e mandando alcune insegnanti, tra cui Silvia, per dividere il gruppo di mamme su più livelli. Infine Ruah ci ha mandato alcune educatrici per i bimbi che erano presenti. Avevamo ormai raggiunto il numero di 60 mamme coinvolte!

Ci sono altri aspetti coinvolti oltre all’apprendimento della lingua italiana e ai momenti di condivisione?
Abbiamo aperto un ulteriore canale comunicativo con la scuola De Amicis e la sua dirigente per fare un percorso parallelo con le mamme dei ragazzi che andavano a scuola a Celadina, lavorando sulla parte più culturale del mondo scolastico: gestione del registro elettronico, simulazioni di colloquio con insegnanti, leggere e capire avvisi e circolari.
Questo aspetto a Celadina diventa fondamentale vista la presenza nelle classi del 70% di stranieri circa.

E con la pandemia?
Dopo il primo momento iniziale, si è passati subito alla didattica on line, dai primi di aprile 2020, raggiungendo tutte le 70 mamme iscritte alla scuola di italiano con messaggi, mail e chiamate e ottenendo risposta per la didattica on line da circa 35 mamme.
In questo periodo, anche legato ai DPCM, molta è stata l’educazione civica.

A ottobre 2020 la dirigente ci ha dato la possibilità di rientrare, con un protocollo, ma è durato davvero poco a causa delle nuove restrizioni.
Abbiamo fatto quindi una nuova proposta on line dal titolo “P@rl@mi”, utilizzando un PC come lavagna Lim e i libri nella versione digitale.
In questo anno di lockdown ci siamo reinventati, spronandoci a vicenda perché non ci si perdesse in primis nella relazione.

Leggi le altre Storie di Quartiere:

Esperienze che fanno grandi le Reti.

#AbitareBergamo

Le Reti di quartiere sono aperte a tutti i cittadini che, come singoli o in qualità di rappresentanti delle realtà nelle quali operano, vogliono contribuire alla costruzione e trasformazione del proprio quartiere.
Scopri dove si trova la Rete del tuo quartiere, quali sono le realtà che ne fanno parte e quali iniziative e attività organizza.

clicca sul calendario per scoprire gli eventi